Dopo tre giorni di intenso impegno da parte dei leader religiosi, della società civile e della comunità internazionale, si è deciso di adottare un approccio bipartisan per affrontare le questioni sollevate dal leader dell'opposizione. Il presidente keniano William Ruto aveva precedentemente chiesto al leader dell’opposizione Raila Odinga e alla sua squadra di annullare le manifestazioni settimanali per consentire il dialogo. Ruto ha evidenziato la perdita di vite umane e la distruzione di proprietà come ragioni principali del cambiamento di opinione. Ha esortato Odinga e l’opposizione a dare a questo approccio bipartisan la possibilità di far avanzare il Paese.

Per ora è stata stabilita una tregua politica.

Appena due ore dopo il discorso del presidente di domenica sera, il leader dell'opposizione Odinga ha annunciato la fine delle manifestazioni che hanno scosso il Paese dell'Africa orientale nelle ultime due settimane.

Nonostante abbia elogiato l'iniziativa del presidente, Odinga ha affermato che l'appello al dialogo di Ruto è stata una delle dichiarazioni più importanti del presidente dalle elezioni dell'agosto 2022, quando la vittoria di Ruto è stata confermata dalla Corte Suprema del Kenya.

“Riconosciamo il gesto di pace di Ruto di impegnarsi nel dialogo sulle questioni chiave sollevate da Azimio La Umoja. Per noi questo rappresenta uno sviluppo positivo”, ha detto Odinga riferendosi al suo partito politico.

“Sospenderemo le nostre manifestazioni fino a lunedì 3 aprile 2023”.

Proteste

La cancellazione delle manifestazioni è stata una sorpresa per i sostenitori di Odinga, che avevano programmato di continuare le proteste settimanali. D’altro canto ha portato sollievo a chi non voleva essere coinvolto nella disputa.

Durante le manifestazioni sono morte tre persone e sono rimaste ferite più di 400, tra cui 60 agenti di sicurezza, oltre alle perdite finanziarie per i commercianti.

Odinga ha assunto un tono di sfida e ha dichiarato che se il governo non risponderà alle richieste minime entro sette giorni, i leader dell'opposizione e i loro sostenitori torneranno in piazza con le loro proteste settimanali.

Diritti

Odinga ha sottolineato che il diritto di manifestare, di petizione e di parola è protetto dalla Costituzione e quindi non può essere loro tolto. Lui ha avvertito che l'opposizione si riserva il diritto di indire manifestazioni se i processi in corso non producono risultati soddisfacenti.

Nonostante ci siano stati appelli al dialogo tra governo e opposizione da parte di varie organizzazioni, tra cui la società civile, organizzazioni religiose e internazionali, il rischio di un aumento della violenza sembra aver motivato i leader a cercare mezzi alternativi per risolvere le questioni sollevate dall’opposizione.

Il costo della vita è la questione irrisolta

Anche se il presidente e il leader dell’opposizione concordano sul fatto che il costo della vita è un fattore cruciale e necessita di attenzione urgente, si tratta ancora di una questione non affrontata.

Il presidente del Kenya ha insistito sul fatto che il suo governo sta lavorando instancabilmente per realizzare un piano a lungo termine, economico e sostenibile per ridurre il costo della vita, cosa che sarà possibile solo riducendo i prezzi dei prodotti alimentari.

Anche quando ha annullato le manifestazioni, Odinga ha sottolineato che il costo della vita è uno dei requisiti minimi per il dialogo tra l'opposizione e il governo.

"Abbiamo detto che in un momento come questo, dovremmo tornare ai sussidi applicati dal regime precedente in modo che il costo della vita possa diminuire per la maggior parte della nostra popolazione", ha detto Odinga ai giornalisti. “Questo non è negoziabile, è uno dei nostri minimi irriducibili”.