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Intrigo sottomarino: il misterioso taglio dei cavi divide i funzionari americani ed europei
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Funzionari europei, tra cui il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius, hanno espresso scetticismo circa il fatto che i cavi siano stati danneggiati accidentalmente. Ritengono che l'incidente possa far parte di una strategia più ampia di guerra ibrida, probabilmente collegata alle attività della Russia nella regione. Si sono verificati in passato casi di incidenti sospetti e atti di sabotaggio in tutta Europa, che hanno portato ad accuse nei confronti della Russia di aver condotto una guerra ibrida contro i paesi europei.
In seguito all'avvertimento degli Stati Uniti sulle potenziali minacce alle infrastrutture sottomarine provenienti da Mosca, i due cavi nel Mar Baltico sono stati tagliati. Ciò accadde poco dopo la diffusione di segnalazioni di un'intensificazione dell'attività navale russa nelle acque europee e dell'espansione di un'unità navale clandestina incaricata di esaminare i fondali marini. Nonostante i sospetti iniziali, le autorità statunitensi hanno ipotizzato che il danno potrebbe essere stato causato dall'ancora di un'imbarcazione di passaggio e non da un sabotaggio deliberato.
D'altro canto, le forze dell'ordine in Finlandia e Svezia sono convinte che il danno sia stato intenzionale. Sono state avviate indagini su presunti sabotaggi, tra cui un'indagine penale da parte dell'Ufficio nazionale investigativo finlandese. Una nave in particolare, la nave battente bandiera cinese Yi Peng 3, è finita sotto esame per aver incrociato i percorsi dei due cavi tranciati all'epoca degli incidenti.
I dati di tracciamento della nave hanno indicato che la Yi Peng 3 ha sorvolato entrambi i cavi nel Mar Baltico più o meno nello stesso momento in cui sono stati tagliati. Sebbene la nave fosse in partenza da un porto russo e fosse rimasta ferma per un certo periodo prima degli incidenti, i funzionari cinesi hanno negato di essere a conoscenza della situazione o di essere coinvolti. Cinia, un fornitore di telecomunicazioni finlandese, ha rivisto la sua stima del punto in cui verrà tagliato il cavo per allinearla alla traiettoria dello Yi Peng 3.
Sebbene la nave sia stata identificata come possibile responsabile del danno al cavo, al momento non vi sono prove concrete che la colleghino a uno Stato o a un ente che autorizzi tali azioni. La Yi Peng 3 è attualmente ancorata in acque internazionali vicino a Svezia e Danimarca, dove le forze danesi ne monitorano le attività. Le autorità cinesi hanno ribadito il loro impegno a rispettare le leggi e i regolamenti marittimi, sottolineando l'importanza della sicurezza delle infrastrutture sottomarine e della cooperazione internazionale nella protezione delle reti di comunicazione vitali.
Mentre le indagini proseguono, l'attenzione resta rivolta a svelare il mistero dietro la recisione dei cavi sottomarini e a stabilire se si sia trattato di un atto di sabotaggio o di uno sfortunato incidente. Le implicazioni di tali incidenti sulle reti di comunicazione globali e il potenziale coinvolgimento di attori statali nell'interruzione di infrastrutture critiche evidenziano la necessità di cooperazione e vigilanza nella salvaguardia dei cavi sottomarini vitali.
Circa l'autore / Anna Munhoz
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